3cento

Al cinema

Prendiamo quella volta al cinema. C’ero andata con Elisabetta, non ricordo a vedere cosa. Era una bella sera d’estate e mi aspettavo un incontro, un incrocio di sguardi, un viso maschile che cercasse il mio. Elisabetta no, lei è un tipo tranquillo, senza paura della solitudine come sono invece io. Lei è di quelli che pensano che si trova quel che si vuole se non lo si cerca. Io la penso al contrario, nulla si trova se non lo si cerca.
Arrivammo con un po’ di anticipo e ci fermammo al piccolo bar nella hall del cinema, già pieno di gente. Bevemmo un tè freddo aspettando l’inizio del film. Io mi guardavo intorno come faccio sempre quando sono sola da un po’, per vedere se c’è qualcuno che mi piace. Notai questo qualcuno. Era in compagnia di un piccolo gruppo di amici e amiche. Mi piacque subito: capelli scuri un po’ lunghi tipo caschetto, occhiaie sotto gli occhi che guardavano qua e là come stavo facendo anche io, aspettando di entrare nella sala. Io lo fissavo sperando di catturare la sua attenzione. Lui ricambiò il mio sguardo.
Se due sguardi si incontrano è fatta.
Ma l’inizio del film incombeva e dovemmo entrare in sala. Lui andò a sedersi con il suo gruppo di amici in una delle prime file, Elisabetta si avviò invece verso la metà della sala. Qui si vede bene, mi disse.
La seguii. Guardammo questo benedetto film.
All’uscita ero in ansia. Non ci saremmo mai più visti, pensai.
Fuori alcuni spettatori si erano fermati a fumare e a commentare il film. Questo mi dava un vantaggio. Sostammo anche noi sullo stretto marciapiede. Poi lui uscì dal cinema. I suoi amici lo salutarono e se ne andarono. Lui rimase in piedi sulla soglia della porta a vetri. Io e Elisabetta ci guardammo, lei non so come capì e se ne andò. Alcuni spettatori continuarono a chiacchierare per qualche altro minuto, poi se ne andarono anche loro. Eravamo rimasti solo io e lui. Mi si avvicinò.
Vieni con me a far un giro in macchina, mi chiese. Ti porto in collina a prendere il fresco.
Aveva una piccola utilitaria. Facemmo il giro delle colline intorno alla città. Stavamo con i finestrini aperti per prendere tutta l’aria che c’era. Prendere tutto quello che c’è, cogliere l’occasione. Questo è il segreto della vita.

Dianella Bardelli

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